Hai alghe in piscina? Durante il periodo d’utilizzo della propria piscina fuori terra da giardino la formazione di alghe all’interno della vasca può essere un problema non così sporadico. Ma niente paura, le soluzioni all’intoppo sono molteplici e di facile attuazione, vediamo perciò insieme 5 pratiche mosse con cui scacciare l’ospite indesiderato dalla nostra piscina.
1. Uccidere le alghe con il cloro
All’inverdirsi dell’acqua o qualora si notassero ammassi di alghe galleggiarvi all’interno significa che la quantità di cloro già contenuta nella vasca non è stata sufficiente a evitare la formazione dei microrganismi.
È perciò necessario operare un trattamento shock con un’abbondante quantità di cloro. Dovrebbe bastare per uccidere le alghe esistenti e riportare la piscina in condizioni igieniche appropriate. Questa procedura necessita dall’uno ai tre giorni di tempo per fare effetto.
Solo in caso di criticità è possibile dover aspettare una settimana prima di tornare a immergersi in una piscina igienizzata.
2. Regolare il pH della piscina
Un pH del valore superiore a 7,6 favorisce la fioritura di alghe all’interno della piscina.
Prima perciò munirsi di un kit per misurare questo indicatore e rilevare se il presentarsi del microrganismo sia dovuto non solo alla carenza di cloro ma anche a ciò. Qualora dovesse essere il pH elevato la causa dei vostri problemi, sarà sufficiente aggiungere una sostanza apposita, come il bisolfato di sodio, che riduca chimicamente il valore.
Una volta che il pH sarà tornato entro i valori previsti di 7,2/7,6, allora la sua azione favorirà il cloro dell’acqua nell’evitare il ripresentarsi delle alghe. Il trattamento richiede almeno un paio d’ore, prima di eseguire una seconda verifica della stabilizzazione del pH.
3. Migliorare la circolazione dell’acqua (solo se la presenza di alghe è limitata a una zona) e pulire pareti e fondo
Nel caso in cui la presenza di alghe non fosse così massiccia da richiedere un intervento d’urto, ma circoscritta a una determinata zona, allora significa che nella superficie interessata l’acqua rimane stagnante.
In tal caso potrebbe essere sufficiente controllare il corretto funzionamento dei getti d’acqua e la direzione verso il centro della piscina, formando un angolo con le pareti e creare così una turbolenza a spirale.
Dopodiché, una volta eliminato il colore verde conseguente alla formazione di microrganismi, spazzolare e aspirare accuratamente i luoghi in cui erano proliferate le alghe, in modo tale da eliminare possibili batteri residui che potrebbero causare il ripresentarsi del problema.
4. Trattare la piscina con un alghicida
Questo metodo è il più sicuro in termini di riuscita del proposito di scacciare le alghe nella vasca, ma comporta anche alcune conseguenze negative ed è la contromisura più costosa. Prima di ricorrere a questo metodo aggressivo perciò tieni presente che: alcuni alghicidi non sono abbastanza efficaci da eliminare tutta la fioritura esistente, soprattutto nel caso di alghe nere, serve perciò un prodotto in tal caso che abbia più del 30% di elementi attivi.
Gli alghicidi più economici, come quelli all’ammonio quaternario, formano una schiuma fastidiosa nell’acqua. Gli alghicidi a base di rame al contrario sono molto efficaci ma costosi e in alcuni casi rischiano di macchiare le pareti della piscina.
Doveste comunque avere bisogno di questo trattamento per scacciare le alghe, aspettate almeno 24 ore prima di aggiungere altre sostanze chimiche, ad esempio cloro, nella piscina.
5. Eliminare i fosfati
Le alghe si nutrono di diversi elementi disciolti nell’acqua, tra cui i fosfati. Il presentarsi di alghe potrebbe perciò essere favorito anche da una gran quantità di fosfati all’interno della piscina. A questo punto si rende necessario l’acquisto di un kit apposito per i fosfati, uno strumento economico per verificarne la presenza nell’acqua.
Al rilevamento degli stessi, è necessario procurarsi un prodotto specifico per eliminarli ed evitare il ripresentarsi in tempi più o meno brevi. Lascia perciò che il filtro, l’aspiraliquidi automatico e quello manuale eliminino i fosfati nel corso dei due giorni successivi al trattamento. Una volta tornati a un livello standard, potrai quindi procedere a un trattamento shock come quello proposto a inizio articolo, il quale riveste nella maggior parte dei casi la soluzione migliore la problema.
Una manutenzione corretta e costante anche durante i periodi di inutilizzo della propria piscina tuttavia è la prevenzione migliore alla formazione di alghe e altri problemi funzionali. La cura della propria piscina è indispensabile per non dover poi ricorrere a una delle contromisure di cui sopra e dover affrontare così spese altrimenti evitabili.